Dopo 8 ore di viaggio in moto da Roma a Milano, il V21 5G non mostra segni di cedimento: utilizzato sotto un sole implacabile con lo schermo sempre al massimo della luminosità, il navigatore di Google Maps non è riuscito a esaurirne la batteria da 4mila mAh.
C’era da aspettarselo: il nuovo smartphone prodotto da Vivo, con un’inedita fotocamera frontale da 44 megapixel dotata di stabilizzazione ottica (OIS) ed elettronica (EIS) e due flash led incorporati nella cornice (Dual Selfie Spotlight), è stato sviluppato pensando ai content creator, a chi desidera scattare selfie e girare video frontali di qualità superiore. Attività per cui serve disporre di una buona autonomia (anche grazie a un chipset dai consumi contenuti), e che il nuovo smartphone consente di eseguire con risultati sopra le aspettative.
Leggero e maneggevole, ci ha accompagnati nelle vacanze estive senza pesare troppo nelle tasche: sulla bilancia si ferma a 176 grammi, anche grazie al fatto di essere realizzato interamente di plastica, con uno spessore ridotto a 7,29 mm. Nonostante questo, il V21 5G trasmette una sensazione di solidità sia perché molto ben assemblato sia perché caratterizzato da un design che ricorda da vicino i modelli top di gamma del costruttore cinese (come l’X60 Pro).
Com’è fatto e come fa le foto
Il cuore pulsante dello smartphone Vivo con connettività 5G è un processore Mediatek Dimensity 800U 5G a 8 core da 2,4 GHz che lavora in coppia con una GPU Mali G57 MC3. Un sistema recente e dalle buone prestazioni che può contare su 8 Gb di Ram e 128 di memoria interna UFS 2.2, peraltro espandibili tramite microSD da comprare a parte e inserire nello stesso slot che può contenere, in alternativa, un’eventuale seconda nanosim. NFC, Bluetooth 5.1 e WI-FI 6 sono le tecnologie che completano la connettività insieme con il già citato 5G, mentre non c’è traccia del jack audio da 3,5 millimetri così come del lettore di impronte digitali, che però è solo ben nascosto sotto al display e sembra reagire al tocco meglio che su altri modelli concorrenti. L’unico altoparlante presente nella parte inferiore dello smartphone restituisce audio in modalità mono.
Visto che non si vive di soli selfie, Vivo ha dotato il V21 5G anche di 3 efficaci fotocamere posteriori: una principale da 64 megapixel e apertura ƒ/1.8 con stabilizzazione ottica (OIS), un grandangolare con sensore da 8 megapixel e apertura ƒ/2.2 e un piccolo sistema per scattare macro con sensore da 2 megapixel e apertura ƒ/2.4. Delle tre, a svettare è inevitabilmente la fotocamera principale, che ha mostrato una buona resa dei colori e nitidezza dei dettagli, aiutata anche dalla funzione Super Night Pro, che supporta lo scatto in condizioni di scarsa luminosità. È poi possibile girare video in modalità 4K sia con la fotocamera anteriore sia con la posteriore principale, dove però abbiamo notato qualche incertezza nella resa in movimento.
In linea con la qualità generale del Vivo V21 5G, lo schermo è un buon Samsung da 6.44 pollici con risoluzione FullHD+ (1080 x 2400 pixel), caratterizzato da luminosità fino a 500 nit, refresh rate variabile fino a 90 Hz e supporto alla modalità always on. Ben leggibile anche nel pieno della luce estiva, restituisce colori vivaci e immagini ben definite. Infine il sistema operativo è il FunTouch OS 11, sviluppato da Vivo basata su Android 11 dal quale si discosta molto poco, per un’esperienza d’uso non dissimile da quella dei Google Pixel.
Che cosa ci è piaciuto
Maneggevolezza, solidità costruttiva, buona autonomia e naturalmente l’ottima fotocamera frontale, prima a vantare la doppia stabilizzazione ottica e digitale, il doppio led e un sensore esagerato da 44 megapixel.
Che cosa non ci è piaciuto
L’assenza del jack audio e il prezzo ufficiale di 449 euro, un po’ alto per questa fascia di mercato.
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