Questa decisione tagliera” i rapporti di 80 milioni di persone in Russia e con il resto del mondo, considerato che
circa l”80% delle persone in Russia seguono un account Instagram fuori dal paese.
Questo e’ sbagliato’. Lo twitta Adam Mosseri, il numero uno di Instagram.
Mosca ha dichiarato guerra a Facebook e Instagram, accusati di istigare violenza e odio contro la Russia. Così si appresta a mettere al bando le due piattaforme inserendole nella black list delle “organizzazioni estremiste”. L’affondo dopo l’annuncio di Meta, la società che gestisce l’impero social di Mark Zuckerberg, che ha deciso di allentare alcune forme di censura sui post anti-russi: anche quelli che prendono pesantemente di mira le truppe russe e direttamente Vladimir Putin, compresi i messaggi che invocano l’uccisione dello zar o del presidente della Bielorussia Alexandr Lukashenko.
“La nostra linea è proteggere la libertà di espressione in quanto manifestazione di autodifesa in reazione a un’invasione militare del proprio Paese”. Lo scrive su Twitter Nick Clegg, ex vicepremier britannico ed ex leader del partito Liberaldemocratico che è al momento responsabile di Global Affairs per Meta. In questa veste risponde a Mosca che intente inserire Facebook e Instagram nella lista di “organizzazioni estremiste” dopo la decisione del social network di togliere la censura ai post contro la Russia. Nel suo intervento, Clegg spiega che Meta “non è in lite con il popolo russo” e che nessun cambiamento è stato apportato in tema di linguaggio di odio “per quanto riguarda il popolo russo”. Quindi aggiunge che tali cambiamenti sono temporanei e saranno sottoposti a costante verifica.