“E’ un onore ricevere questo riconoscimento da un’istituzione con una storia così illustre, che ha istruito alcune tra le menti più brillanti per quasi 800 anni”.
Lo ha detto il Ceo di Apple Tim Cook nella sua lectio magistralis prima di ricevere la laurea honoris causa all’Università Federico II di Napoli.
“Apprezziamo molto la nostra partnership che ha portato alla prima academy europea di Apple proprio qui.
Da quando abbiamo avviato il programma, l’Academy ha insegnato a quasi 2mila studenti di 77 Paesi diversi a costruire le proprie app e a dare vita alle loro idee. L’innovazione non è facile ma lavoriamo con persone che sono pronte a sfidarsi sugli obiettivi più ambiziosi”, ha aggiunto il manager di Cupertino.
“Stiamo vivendo un momento storico cruciale. Dalla devastante guerra in Ucraina alla profonda incertezza che pervade l’economia globale. Eppure, questo è anche un momento di opportunità senza precedenti: è un momento in cui la promessa e il potenziale dell’innovazione crescono più rapidamente che mai”, ha spiegato Cook che si è poi concentrato sul cambiamento climatico mondiale: “Sono sempre i nostri valori a guidare l’impegno contro il cambiamento climatico. Non occorre guardare lontano per rendersi conto dell’urgenza di questa sfida. Dalle ondate di calore letali in Europa e altrove, alle inondazioni catastrofiche in Pakistan e, proprio di recente, in Italia, le conseguenze del cambiamento climatico sono impossibili da ignorare. Noi di Apple siamo determinati a fare la nostra parte”.
Il manager ha quindi parlato dell’Academy Apple di Napoli, sottolineando che “nei sei anni trascorsi dall’inizio del programma, l’Academy ha insegnato a quasi 2.000 studenti le competenze necessarie per costruire le proprie app e dare vita alle proprie idee”. Tra i temi toccati anche quello della privacy: “Crediamo sia un diritto umano fondamentale, quindi innoviamo per dare alle persone un maggiore controllo sulle loro informazioni personali. Creiamo funzioni per proteggerle da tracciamenti indesiderati e progettiamo i nostri dispositivi per garantire la sicurezza dei loro dati. E continuiamo a richiedere regolamentazioni severe a protezione della privacy in tutto il mondo”.
Cook, arrivato ieri sera in città in aereo privato, è stato nella chiesa Sant’Aspreno ai Crociferi nell’area dei Vergini a visitare lo studio dello scultore Jago. “Grazie allo scultore Jago – ha scritto su Twitter – per avermi invitato nel suo studio fantastico. Ispirato dagli artisti del passato, usa la tecnologia per creare capolavori per le nuove generazioni”.
Ad aprire la mattina nell’aula magna il rettore della Federico II Matteo Lorito, seguito da Adele Caldarelli, direttrice del dipartimento di economics management. Poi Luigi Cantone, professore di economia e gestione manageriale, in un laudatio magistralis di Cook.