Il Ministro dei Trasporti dell’Etiopia, Dagmawit Moges, ha confermato che il disastro aereo del Boeing 737 Max della compagnia di bandiera Ethiopian Airlines diretto a Nairobi, avvenuto pochi minuti dopo il decollo da Addis Abeba il 10 marzo 2019, fu causato da un errore del software di bordo.
Lo segnala oggi il sito kenyano The Nation.
Il disastro causò 157 morti, fra cui otto italiani, e innescò la più grave crisi nella storia dell’azienda Boeing. “Il sensore sinistro dell’angolo di attacco dell’aereo si è guastato subito dopo il decollo, inviando dati errati al sistema di controllo del volo, e i dati errati inseriti hanno innescato il Maneuvering Characteristics Augmentation System (Mcas), che ha ripetutamente inclinato il muso dell’aereo fino al punto in cui il pilota ha perso il controllo”, ha dichiarato ieri ai giornalisti Moges.
Il rapporto finale sarà pubblicato nei prossimi giorni, ha detto il ministro. Gli inquirenti etiopici avevano già evidenziato in un rapporto preliminare del marzo 2020 che le cause erano da attribuire al software di volo, in quanto la progettazione del sistema Mcas “lo rendeva vulnerabile a un’attivazione indesiderata”. Nello schianto, tra gli altri, persero la vita il fondatore del Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Cisp) Paolo Dieci e l’archeologo Sebastiano Tusa.