Apple interrompe la serie di 14 trimestri consecutivi di crescita dei ricavi a causa dei problemi alle catene di approvvigionamento in Cina che hanno ritardato le consegne di iPhone nel periodo cruciale del Natale.
I ricavi degli ultimi tre mesi dell’anno sono così calati del 5,5% a 117,2 miliardi, sotto le attese degli analisti che scommettevano su una flessione del 2%.
In calo anche l’utile netto, sceso del 13,4% a 30 miliardi, meno delle previsioni. Le vendite di iPhone sono scese dell’8,2% a 65,8 miliardi. Risultati che appesantiscono i titoli Apple a Wall Street. In calo nell’after hours anche Google e Amazon dopo trimestrali deludenti.
Apple ha mostrato un calo dei ricavi per il Mac, -29% a 7,74 miliardi, e per l’Apple Watch e gli Airpod. Brillano solo la divisione servizi, che cresce del 6,4% a 20,8 miliardi, e l’iPad i cui ricavi salgono del 29,6% a 9,4 miliardi. “Stimiamo che saremmo cresciuti in assenza” di problemi di approvvigionamento, afferma l’amministratore delegato Tim Cook, sottolineando come a pesare sui risultati sono stati anche i tassi di cambio. Il quarto trimestre si rivela deludente anche per Alphabet, la holding a cui fa capo Google, che registra il suo primo calo dei ricavi pubblicitari dall’inizio della pandemia: sono calati del 3,6% a 59 miliardi di dollari, meno dei 60,4 miliardi su cui scommetteva il mercato. Complessivamente i ricavi di Alphabet, pubblicità e non, sono leggermente saliti a 76 miliardi. In casa Amazon i ricavi nel quarto trimestre sono saliti del 9% a 149,2 miliardi, sopra le attese degli analisti, a fronte di un utile in calo a 0,3 miliardi rispetto ai 14,3 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, quando aveva beneficiato dell’investimento nel produttore di veicoli elettrici Rivian.
Per i primi tre mesi dell’anno Amaozn stima ricavi fra i 121 e i 126 miliardi, in linea con le attese. Risultati che non convinco e fano calare Amazon a Wall Street. Alla delusione di Amazon, Google e Apple si contrappone la volata in borsa di Meta grazie alla tenuta dei ricavi, a un piano di buyback da 40 miliardi di dollari e all’impegno di Mark Zuckerberg a fare del 2023 l’anno dell’efficienza.