La Commissione Ue presenterà giovedì 23 settembre una proposta legislativa per l’introduzione di un caricabatterie universale per tutti i dispositivi mobili. Lo riferiscono fonti vicine al dossier.
Bruxelles richiede a tutti i produttori di utilizzare un punto di ricarica comune USB-C e di rendere i protocolli software di ricarica interoperabili tra marchi. In base alla proposta, Apple dovrebbe modificare il suo attuale sistema di cavo Lightning. Nell’ottica di ridurre i rifiuti elettronici, le aziende dovrebbero anche smettere di vendere caricabatterie nuovi per ogni dispositivo dando ai consumatori la possibilità di usare i loro vecchi cavi.
L’USB-C è già uno standard condiviso nel panorama dei dispositivi mobili. Tutti i principali produttori di smartphone al mondo, da Samsung a Xiaomi e Huawei, hanno adottato la porta di nuova generazione da qualche anno, per consentire ai consumatori di ricaricare i loro dispositivi con gli stessi accessori.
Da febbraio 2021, Samsung ha fatto un passo importante nella direzione di riduzione dell’inquinamento tecnologico, eliminando l’alimentatore a muro dalla confezione dei Galaxy S21 e lasciando nel box il solo cavetto. Per ora è la sola ad aver intrapreso tale mossa. Da parte sua, Apple fa lo stesso a partire dagli iPhone 12 lanciati a ottobre 2020, sebbene questi conservino ancora la porta di alimentazione proprietaria lightning. La probabile proposta dell’UE, di uniformare lo scenario delle ricariche, porterebbe il colosso di Cupertino a seguire la stessa strada intrapresa con gli iPad, compresi i Mini 2021,
che già presentano un ingresso USB-C.
Ad ogni modo, il futuro dell’alimentazione dei telefonini è sempre più ‘senza fili’. Oramai tutti, sia Android che Apple, supportano la ricarica wireless, condivisa e interoperabile, basata sulla tecnologia Qi, che permette di sfruttare basette di vari marchi per alimentare lo smartphone, seppur con tempistiche maggiori rispetto alla modalità cablata.